Non riesco a ricordare l'ultima volta in cui partecipai ad una festa di carnevale, ma sono sicura che risale a molto, molto tempo fa...più o meno a quando il mettersi la matita nera sugli occhi e gli ombretti colorati era fatto esclusivo solo di quei giorni.
Eppure all'alba dei miei ventitrè anni, ora che di matite nere ne ho temperate in quantità, ora che le ditte di cosmetici si inseguono inventando prodotti più inverosimili, ora che il mondo ha in cantiere il trucco virtual-informatico a pixel di colore, "qualcuno" è riuscito a coinvolgermi nuovamente in questa festa ormai dimenticata...
Ottobre... o "giùdilì"...
Gli alberi non hanno ancora riscoperto i colori caldi di quest'autunno ritardatario e le persone continuano a lasciare le giacche di jeans nello scaffale più alto dell'armadio rimanendo immersi in un'estate che sembra non volerci lasciare, quando un essere strano afferra il cellulare e compone un numero, il mio.
"Ciao, vuoi partecipare alla festa di carnevale nel paese di mia cugina?...facciamo le principesse Disney.."
Occhi sbarrati. Mi avvicino alla finestra e tiro di lato la tenda, quasi a rassicurarmi di non essere stata in letargo per mesi, fino a Febbraio. Scruto con attenzione. Gli alberi hanno le foglie. Sospiro di sollievo.
"Chiara, siamo ad Ottobre... per caso è sceso S. Ambrogio a dire di anticipare la festa perchè a Febbraio sarà in pellegrinaggio?!...chessssidecida quest'omino!" -V. storia del carnevale ambrosiano;) ndr-
Passato lo stupore generale -il mio- vengo informata di tutti i dettagli e sopratutto che devono cucire i vestiti per tutto il paese -motivazione del largo anticipo adottato-.
Io, su ordine del caporal maggiore Chiara ho già il mio personaggio. Megara, la menosa nel film animato di Hercules.
"Appena l'ho vista ho pensato a te, sei uguale...". Non so se prenderlo propriamente come un complimento vista la descrizione fatta qui sopra, ma rido e accetto.
...Accetto?!?...Sì, non so cosa mi sia passato nel cervello in quel momento, ma accetto.
Sono all'angolo. In gabbia. Non posso tornare indietro.
I mesi si susseguono non senza problemi. Gli abiti sembrano essere usciti dalla fiaba di Gulliver, le misure adottate sono le sue e noi impersonifichiamo i lillipuziani. Non siamo molto soddisfatte del risultato. Cenerentola, Belle e la Bella addormentata si sono trasformate in pratica nei loro principi azzurri e la sottoscritta Megara pare membro di un coro gospel.
La Disney ci farebbe causa per lesa immagine personale!.
Passiamo le settimane restanti a modificare le cose a dovere e sopratutto "perquantopossibile", lasciando perdere la sedicente sarta che, se avesse avuto bisogno di una laurea, l'avrebbe di sicuro comprata!.
...direi che ora ci siamo! Domenica 18Febbraio.
Dopo una serata passata all'insegna delle prove generali, siamo al fatidico giorno.
Ci si trova alle 14, in uno spiazzo con tutti i carri e i vari partecipanti alla sfilata. Le nostre ore di preparazione ci fanno accumulare il solito ritardo. Il problema maggiore è quello di comporre strati di vestiti sotto l'abito principesco per evitare l'ipotermia. Il risultato è simile a una salsiccia ripiena, ma siamo contente così...più o meno...
Cenerentola -Chiara- prepara la sua carrozza grigio metallizzato e sprona i "nonsoquanti" cavalli per recuperare i minuti preziosi. Vi lascio immaginare una Cenerentola alla guida, spericolata, con occhiali da sole e jeans...roba da riscrivere l'intera favola in chiave moderna!.
Arrivati. La sfilata comincia. Il delirio più totale anche. Passiamo da un iniziale "No, dài, per favore, i coriandoli non ancora" a "Vieni qui che ti faccio vedere io, ce li ho anche nelle mutande!" che visto i vari strati di vestiario tipo omino della michelin, non si capisce bene come possa accadere...
Balli. Coriandoli anche in gola. Schiuma e stelle filanti. Fiumi di gente agghindata a dovere. Carri strabilianti che esauriscono la batteria e ci lasciano approdare in ogni dove. Bambini che ci guardano con gli occhioni sognanti di chi vede il proprio personaggio dei cartoni prendere vita davanti a loro. Bambine principesche che ci chiedono di ballare. Coreografie improvvisate per far divertire questi pargoli scalmanati. Mamme che ci ringraziano e cuccioli d'uomo che fanno altrettanto nel loro modo più dolce, abbracciandoci felici...penso che rifarò questa cosa soltanto per rivedere i loro occhi increduli e sorridenti...
Il tutto si ripete martedì grasso. Cenerentola e Megara arriveranno in ritardo, causa università, ma la magia è la medesima...
Il martedì, però, non si esaurisce con la festa pomeridiana. La sera è fatta per noi "ggggiovani".
Metamorfosi. Cenerentola, evidentemente incazzata per aver perso la scarpetta, si trasforma in un rosso diavolo e Megara, per elogio alla velatissima simpatia del suo personaggio Disneyano, diviene una strega nera. A placare l'effetto "Halloween in ritardo" ci pensa Belle che, fedele al tema Disney, si ripropone in versione "Minnie la topolona". Ci ritroviamo al pub. Festino in maschera prevedibile. Beviamo e incontriamo Santuzzo.
Non lo conoscevo ancora. Ora non posso farne a meno...sono innamorata, ragazzi!
...ok, prendete queste parole con la dovuta ironia. Vi spiego... -parentesi dovuta-
[ Santuzzo, anche detto "tu non sai chi sono io". Catanese. Ubriaco. Cinquant'enne. Lontano anni luce dall'archetipo del bello. Gira con un amico, evidentemente ubriaco anche lui, che ci mette alla prova sulle canzoni di Pupo o di Gianni Togni o cose simili. Mi rompo le scatole, mi giro, gli dico che Gianni Togni è morto, che l'ha invitato al funerale e che si è offeso perchè lui non c'è andato. Stupito, ci rimane male e la smette.
Frasi più frequenti di Santuzzo, oserei dire le uniche che usava e ripeteva in continuazione:
"Oh, io sò Santo, vengo da Catania, ma le donne mi chiamano Santuzzo"
"Oh, io faccio lo gigolò, ho tante donne...anche contesse"
"Oh -si ripropone con insitenza ndr- và che io sò cavaliere...una volta una donna voleva un figlio da me, io gliel'ho dato -in che senso, oserei dire?! ndr- e mò sò cazzi suoi...e và che io sssò cavaliere! Io le donne le faccio felici e loro fanno quello che dico io..."
Un elemento "interessante", non trovate?...Talmente interessante che decido di "divertirmi" un po'. Prende di mira Chiara facendole proposte oscene, intervengo dicendo che lei ha sedici anni, ovviamente non è vero, e che lo rinchiuderebbero per pedofilia. Mi guarda attonito. Non penso che conosca il significato della parola "pedofilia". Colgo la palla al balzo e metto in fila due o tre paroloni aulici e lui cambia obiettivo.
...Caspita, una donna che non cade tra le sue braccia -e vorrei ben vedere, mica c'è da stupirsi!-...un affronto...
Dice che lui ha capito tutto, che io comando e Chiara esegue, vuole offrirmi da bere, rispondo con un long island in mano -!- che sono astemia.
Dopo vari discorsi evidentemente importanti -!!-, lo mandiamo a quel paese e ce ne andiamo...]
Parentesi "Santuzzo" finita.
Ci fiondiamo in discoteca. Io e Chiara da sole. In mezzo a gruppi di egizi, diavoli o a tema Asterix o anni '60...ci sono anche i puffi!. Maschere di ogni genere che si scatenano su i balli più in voga. Divertimento a mille. Era da tempo che volevo andare a ballare...mai scatenata così tanto...
ma alle tre ci sparano luci in faccia...
...la favola è finita, il diavolo e la strega ritornano a casa, per rientrare nei soliti panni delle brave ragazze pigiamate e insonnolite...
...ma poi, in fondo, quale dei due sarà il travestimento?...