[...] "Non è quello che vidi che mi fermò
È quello che non vidi
Puoi capirlo, fratello?
É quel che non vidi...
lo cercai ma non c'era, in tutta quella sterminata città c'era tutto tranne
C'era tutto
Ma non c'era una fine.
Quello che non vidi è dove finiva tutto quello.
La fine del mondo
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito.
Questo a me piace. Questo lo si può vivere.
Ma se tu
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi
Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita
Se quella tastiera è infinita, allora
Su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio." [...]
"Novecento", Alessandro Baricco
Un Teatro nella gelida Milano notturna.
Un'opera meravigliosa. Scenografia essenziale, ma che rapisce senza distrarti.
E un attore con la A maiuscola.
L'emozione di versi che ti colpiscono il cuore.
Tasti di pianoforte che prendono vita anche nella tua anima. E ti trasportano. Là. Sull'infinito oceano. Dove Lui suonava danzando. Leggeri come la musica jazz.
... E poi tu.
La perfetta conclusione di una serata improvvisa.
Le emozioni migliori sono quelle che non pensavi di vivere.
1 Comments:
Si.. dobiamo vederci..
Almeno una volta nelle vacanze.. DOBBIAMO!!!
Bacio stella..
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