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Terrore. L'unica cosa che sento. L'unica cosa che ricordo. Terrore e urla.
Le mie.
Aiuto. L'unica parola che riesco a gridare.
Poi una presenza mi scuote. L'avverto. Mi agito.
Portami via da qui, ti prego.
"Lisa... Lisa...". Mi sfiora il braccio e mi chiama. La voce di mio padre s'intervalla a quella della mamma. Sono lì, accanto a me. Li sento. Apro gli occhi. Mi giro a prendere l'abbraccio della mamma e scoppio in un pianto senza fine. Non riesco a smettere. Singhiozzi disperati per un'incubo di cui non ricordo che la fine. Paura di qualcosa che non saprò mai. Sensazioni mai vissute in tutta la mia vita per semplici flash mentali discioltisi non appena la mia camera ha ricominciato a delinearsi nella fioca luce azzurra dell'abat-jour.
...Chissà cosa c'era al di là di quel nero... Chissà cosa è riuscito a farmi avere una reazione tanto struggente... Chissà perchè quelle lacrime...
Più ci penso e più svanisce. E ormai quel quadro è lontano. Troppo, per rispondere alle mie domande.
Ma una cosa la so. Il mio inconscio ha fatto solo quello che avrebbe voluto fare da tempo... sciogliersi in un caldo abbraccio e tirare fuori, senza timori, tutte le lacrime che aveva sempre lasciato al cuscino. Si è confidato. Dolce traditore della mia anima. Lo ha fatto lui per me. Perchè lui ha tutto il coraggio che io non ho...
2 Comments:
Meno male che ho sentito le urla e sono corso a svegliarti,se potevi vederti sembravi una biscia nel letto che cercava una via d'uscita!!.T'ho salvato...e poi dite che i papà e i genitori sono una stress!!!. Dovresti farmi un monumento per il mio gesto (eroico).La prossima volta userò un sistema diverso...l'acqua!! così ti rigenera la mente.Baci papy
GRAZIE Pàààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààààà...:)
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